PROBLEM SOLVING: le 6 domande utili da farti
Ti sei mai trovata di fronte ad una decisione difficile nella tua vita?
Se sì allora avrai senz’altro presente quella situazione in cui ti senti bloccata, incerta e spaventata per il futuro.
E se hai pensato di non avere le risorse o le capacità per risolvere un problema che sembra insormontabile, Keep Calm!
Ti capisco perfettamente,
perché anch'io sono stata lì.
Ma ti posso garantire che la capacità di prendere decisioni difficili e risolvere problemi, problem solving, è una competenza che si può imparare e sviluppare.
Come si fa?
Ora te lo racconto con una storia
Sara è una giovane Donna con un sogno nel cuore: VUOLE BALLARE!
La sua passione per la danza la sprona ogni giorno a lavorare duramente e, dopo tanto sudore, ottiene la sua occasione: il contratto con una prestigiosa compagnia di balletto.
Sara è felice, ma quando sembra che tutto stia finalmente andando per il verso giusto, un infortunio alla caviglia rischia di distruggere tutto ciò in cui ha creduto con ogni cellula del suo corpo e ogni battito del suo cuore.
Sara sente il modo crollarle addosso.
E adesso?
Come si fa a trovare una soluzione
ad un problema che sembra insormontabile?
Invece di arrendersi alla disperazione e di cedere alla rabbia, decide di affrontare la situazione con coraggio e determinazione.
Fa un passo “fuori dal problema” per guardarlo con occhi neutri, senza il coinvolgimento emotivo.
Lo prende in mano e lo osserva:
“C’è, lo accetto e trovo il modo per affrontato!”
Osservandolo da fuori capisce di poterlo riportare nelle giuste proporzioni.
Lo fa utilizzando una tecnica che non mondo del Coaching chiamiamo RIDIMENSIONAMENTO.
Ogni problema è caratterizzato dalle TRE P: Personale, Pervasivo e Permanente.
Quando andiamo a togliere di mezzo tutte queste TRE P di fatto il problema inizia a non avere più un grande peso.
Vediamo come ha fatto:
Capisce che il suo infortunio è un problema professionale e che non la definisce come persona, riesce quindi ad allontanarlo dalla sua identità. In poche parole si rende conto che non è Personale (la prima P).
Comprende che quello che le è successo non influenza le sue relazioni e molte altre sue capacità: si rende conto che non pervade tutti gli ambiti della sua vita (la seconda P). Quindi ha ancora molte opportunità per sviluppare la sua carriera, forse anche al di fuori della danza.
Infine realizza che l’infortunio è solo uno stop temporaneo e non è permanente (la terza P). Questa non è la fine!
Sara alza la testa, raddrizza le spalle e inizia a studiare il corpo umano e la sua biomeccanica, per capire come poter guarire in modo più rapido.
Dopo settimane di ricerca e studio, sviluppa un nuovo metodo di riabilitazione che accelera notevolmente la guarigione della sua caviglia.
Ora può cominciare di nuovo ad allenarsi,
può ancora ballare!
Sara però si accorge che forse c’è di più. Questo periodo di studio e di pausa obbligata l’hanno portata a
leggersi dentro
e a scoprire troppe cose nuove
che possono aiutare altre persone
Inizia così a collaborare con fisioterapisti e medici per migliorare il suo metodo e renderlo disponibile anche per gli altri ballerini che si troveranno nella sua stessa situazione.
Non le basta più solo guarire se stessa, capisce che può fare di più!
E adesso: cosa farà Sara?
La storia di Sara non ha un finale definito.
La cosa magica delle storie è che lasciano spazio alla fantasia e ci permettono di creare il finale che più ci piace.
La sua storia, come la mia e come la tua, è tutta da scrivere!
Sara continuerà a concentrarsi solo sulla sua carriera di ballerina o dedicherà il suo tempo ad aiutare gli altri? Forse troverà un modo per combinare entrambe le cose?
Ciò che sappiamo per certo è che Sara non si arrenderà mai di fronte alle difficoltà, che saprà analizzare il problema per prendere la giusta decisione e che la sua passione per la danza la spingerà sempre oltre i suoi limiti.
A me questa storia piace tantissimo
perché dimostra che quando sei determinata a trovare una soluzione ai problemi, non c'è ostacolo che non possa essere superato.
Con la giusta mentalità e le giuste strategie di problem solving, puoi raggiungere il successo anche in situazioni difficili e impreviste che richiedono la capacità di trovare soluzioni, anche dove sembra non esserci nessuna via d’uscita.
Albert Einstein diceva:
“Se avessi un’ora per salvare il mondo,
per 55 minuti definirei bene il problema.”
Ma come puoi depotenziare un problema e diventare abile nel problem solving addirittura trasformandolo in un’opportunità?
Queste sono le 6 domande utili che utilizzo per me stessa e con le mie clienti in Coaching:
1. "Cosa accadrebbe se il problema fosse risolto?"
Questa domanda ti fa immaginare la tua vita dopo aver risolto il problema e ti fa visualizzare un futuro più positivo, nel quale tu hai già fronteggiato la situazione, uscendone vincente. Questo ti spinge ad affrontare il problema con coraggio e determinazione.
2. "Quali sono le eccezioni alla tua situazione attuale?"
Questa domanda ti aiuta a individuare quei momenti in cui il problema non si presenta o è meno intenso, permettendoti di trovare delle strategie di problem solving che possono aiutarti ad affrontarlo in modo più efficace. Puoi così superare le difficoltà che ti impediscono di vivere al meglio la tua vita e trovare soluzioni che ti permettono di raggiungere i tuoi obiettivi.
3. "Cosa accadrebbe se tu non avessi questo problema?"
Questo esercizio ti aiuta a visualizzare un futuro migliore e a motivarti nel trovare soluzioni per superare le difficoltà attuali.
4. "Cosa pensa la persona più importante nella tua vita riguardo al tuo problema?"
Puoi così guardare il problema “da fuori”. È un passo importante perchè può capitarti di trovarti immersa nel problema e non guardarlo più con occhi obiettivi. Chiederti cosa ne pensa la persona più importante della tua vita, ti aiuta ad analizzarlo lucidamente e a trovare una soluzione che magari ti sta sfuggendo.
5. "Quali risorse hai a tua disposizione per risolvere il problema?"
Rifletti sulle tue abilità, competenze e risorse, sia interne che esterne. Considerare questi fattori ti da un senso di fiducia e potenzia la tua capacità di risolvere i problemi, aiutandoti a identificare le tue opzioni e scegliere il percorso migliore per affrontare la situazione.
6. "Se questo problema nascondesse un’opportunità per la tua evoluzione, quale sarebbe?"
Mi piace far pensare alle mie clienti che si trovano in un percorso evolutivo e che per loro c’è qualcosa di più grande. Esattamente come quando veniamo al mondo e subito dobbiamo risolvere un grande problema (la mamma che mi fa uscire da un ambiente di un certo tipo per scaraventarmi in tutta un’altra situazione), i problemi sono delle piccole nuove vite, se impariamo a vederli come tali. Questa è la vera evoluzione.
Anche quando sembra che tutto stia andando storto, fai un passo indietro e guarda il problema con occhi nuovi, utilizzando la tecnica delle TRE P per riportarlo alle giuste proporzioni.
Prendi sempre decisioni basate sui tuoi valori e sulla tua visione della vita.
Chiediti quale decisione sarebbe più coerente con i tuoi principi e quali scelte ti porterebbero più vicino ai tuoi obiettivi.
Scegli di ballare, o scegli di dedicarti agli altri, ma scegli sempre di non arrenderti e di continuare a lottare per ciò che conta davvero perché magari ti capiterà di sbagliare, ma non te ne pentirai mai.
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Infine ricorda che:
Nella vita tutto è possibile
se e solo se
TU PUNTI SU DI TE.
With Love
Luana Svaizer